L'efficacia di reCAPTCHAv2 sotto attacco
I CAPTCHA, in particolare il celebre reCAPTCHAv2 di Google, sono stati progettati per distinguere gli esseri umani dai bot e mantenere sicura la navigazione online. Tuttavia, le recenti evoluzioni nel deep learning e nell'intelligenza artificiale stanno mettendo alla prova questi sistemi di sicurezza. Secondo nuove ricerche, modelli avanzati come YOLOv8 riescono a risolvere quasi il 100% dei CAPTCHA basati su immagini, rendendo obsoleti questi meccanismi di protezione.
Vulnerabilità dei CAPTCHA di Google
reCAPTCHAv2 si basa su test visivi in cui gli utenti devono identificare oggetti come semafori, auto o ponti. Tuttavia, esperimenti recenti hanno dimostrato che i modelli di intelligenza artificiale, come YOLOv8, riescono a superare questi test con una precisione mai vista prima, raggiungendo un tasso di successo del 100%, rispetto al 68-71% di alcune ricerche precedenti.
Deep Learning e CAPTCHA: una minaccia crescente
L'introduzione di reti neurali convoluzionali e modelli di segmentazione, come YOLOv8, ha cambiato il gioco. Questi sistemi sono in grado di riconoscere oggetti nelle immagini in tempo reale, replicando i comportamenti umani come il movimento del mouse o l'uso di cookie. Questo rende sempre più facile per i bot ingannare i CAPTCHA tradizionali.
Cookie e dati di navigazione: il trucco dei bot
Non si tratta solo di immagini: l'uso di cookie e della cronologia del browser svolge un ruolo cruciale. I bot, con profili di navigazione credibili, possono bypassare molte delle sfide di reCAPTCHAv2, riducendo il numero di test necessari e rendendo questi sistemi meno efficaci.
Un cambio di paradigma nella sicurezza online?
Google ha introdotto reCAPTCHAv3, una versione più avanzata e invisibile del CAPTCHA, che analizza i movimenti dell'utente. Tuttavia, la maggior parte delle piattaforme utilizza ancora il sistema basato su immagini, che sembra ormai superato di fronte alle capacità delle moderne AI.
Ricerca all'avanguardia: superare i CAPTCHA
Tre ricercatori dell'ETH di Zurigo, Andreas Plesner, Tobias Vontobel e Roger Wattenhofer, hanno dimostrato che il modello YOLO può essere facilmente adattato per superare i test di reCAPTCHAv2. I loro risultati, pubblicati su arXiv, mostrano come i bot possano risolvere puzzle di immagini con una precisione impressionante, utilizzando solo 13 categorie di oggetti per addestrare il modello.
I test hanno evidenziato che anche i CAPTCHA più sofisticati, che includono tracciamento del mouse e analisi dei cookie, possono essere ingannati, spingendo a cercare nuove soluzioni per la sicurezza online.